LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA a.s. 2020/21

A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti per la Scuola Primaria è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, ivi compreso l’insegnamento trasversale di Educazione Civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione.

La normativa ha individuato, infatti, per la Scuola Primaria, un impianto valutativo che supera il voto numerico su base decimale e consente di rappresentare, in trasparenza, gli articolati processi cognitivi e metacognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti.

CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO E LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO DESCRITTIVO

Visto il decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41 e in particolare l’art. 1, comma 2 – bis, il quale prevede che, in deroga all’art. 2 comma 1 del D.lgs. 62/2017, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna disciplina di studio, prevista dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, ivi compreso l’insegnamento di Educazione civica, sia espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel Documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento;

Vista l’Ordinanza M.I. n.172 del 04/12/2020 con le relative Linee guida in riferimento alla formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della Scuola Primaria;

Vista la nota M.I. n. 2158 del 04/12/2020;

Visto il DPR n. 275/1999;

Visto il D.Lgs. n. 297/1994;

Vista la delibera n. 2 del Collegio docenti del 21 gennaio 2021;

sono stabiliti i criteri per la definizione dei livelli di apprendimento e la formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della scuola primaria.

La normativa indica che “gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze”.

Pertanto, gli obiettivi di apprendimento contemplano sempre sia l’azione che gli alunni devono mettere in atto sia la conoscenza disciplinare e descrivono manifestazioni dell’apprendimento in modo sufficientemente specifico ed esplicito da poter essere osservabili.

I docenti valutano, per ciascun alunno, il livello di acquisizione dei singoli obiettivi di apprendimento individuati nella progettazione annuale e appositamente selezionati come oggetto di valutazione periodica e finale.

A questo scopo e in coerenza con la certificazione delle competenze per la quinta classe della scuola primaria, sono individuati quattro livelli di apprendimento:

  • AVANZATO. L’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
  • INTERMEDIO. L’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
  • BASE. L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
  • IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE. L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

I livelli di apprendimento si definiscono sulla base delle seguenti dimensioni che costituiscono i criteri di valutazione degli obiettivi:

a) l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;

b) la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizio compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;

c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite i contesti informali e formali;

d) la continuità nella manifestazione dell'apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai;

e) la capacità di saper spiegare i procedimenti seguiti per svolgere il compito richiesto, mettere a confronto differenti opinioni, soluzioni, strumenti, …; saper tornare sui propri errori e autocorreggersi; fare collegamenti fra le discipline.

f) l’acquisizione dei contenuti disciplinari di tipo:

  • fattuale (terminologia; informazioni; dati; fatti; …)
  • concettuale (classificazioni; principi; …)
  • procedurale (algoritmi; sequenze di azioni; …)
  • metacognitivo (imparare a imparare; riflessione sul processo; …).

(Nel repertorio di obiettivi oggetto di valutazione è importante che siano rappresentate in modo bilanciato le diverse tipologie. I nuclei tematici delle Indicazioni Nazionali costituiscono il riferimento per identificare eventuali aggregazioni di contenuti o di processi di apprendimento.)

I livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) sono descritti tenendo conto della combinazione delle dimensioni sopra definite.

Per gli obiettivi non ancora raggiunti o per gli apprendimenti in via di prima acquisizione “l’istituzione scolastica, nell’ambito dell'autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche  strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento (…).” (art. 2, comma 2 del decreto  legislativo n. 62/2017) mettendo in atto strategie di individualizzazione e personalizzazione.

Nel caso di alunni che non hanno maturato elementi osservativi utili alla compiuta espressione di una valutazione, nulla osta ad inserire nel documento di valutazione l'espressione "non valutabile"  o "insufficienti elementi di valutazione" per le discipline per le quali non sia stato possibile arrivare ad una attribuzione del livello di apprendimento.

Parimenti, per gli studenti stranieri che abbiano frequentato per un periodo di tempo molto limitato, è possibile inserire nel documento tali formulazioni.

In entrambi i casi, è necessario comunque che in sede di verbalizzazione queste deliberazioni vengano opportunamente motivate.

Strumenti valutativi

Sono utilizzati differenti strumenti in relazione agli obiettivi e alle situazioni di apprendimento per consentire l’acquisizione, per ciascun obiettivo disciplinare, di una varietà di informazioni funzionali alla formulazione del giudizio in modo articolato e contestualizzato, come ad esempio:
l’osservazione, l’analisi delle interazioni verbali e delle argomentazioni scritte, i prodotti e i compiti pratici complessi realizzati dagli alunni; le prove di verifica; gli esercizi o i compiti esecutivi semplici e la risoluzione di problemi a percorso obbligato; gli elaborati scritti; i compiti autentici; l’autovalutazione dell’alunno, intesa come riflessione sul proprio processo di apprendimento, i colloqui individuali, …

Al fine di meglio supportare il passaggio dalla modalità di espressione della valutazione sinora in uso alla nuova, per il primo quadrimestre dell'a.s. 2020/21, verrà adottata una generale corrispondenza tra i livelli di apprendimento, la votazione espressa in scala decimale e le aree di posizionamento degli alunni all’interno delle azioni previste della progettazione didattica d’Istituto. 

VOTO ESPRESSO 

IN SCALA DECIMALE

 LIVELLI DI APPRENDIMENTO

 AREA   DI  POSIZIONAMENTO ALL’INTERNO   DELLA PROGETTAZIONE   DIDATTICA D’ISTITUTO

10-9

AVANZATO

L’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.

AREA DI POTENZIAMENTO

8-7

INTERMEDIO

L’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.

6

BASE

L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.

AREA DI CONSOLIDAMENTO

5

IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE

L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

AREA DI RECUPERO